LE LIEURE Henri
Fotografo professionista. Henri Le Lieure de l’Aubepin, nobile di Nantes, probabilmente giunge a Torino nel 1859 a seguito dell’esercito francese. Questa ipotesi è avvalorata da una fotografia del castello di Villardora firmata e datata: “ Henri Le Lieure à Turin 1859”.
Il giorno di Natale del 1861 inaugura il suo primo studio la “Fotografia Parigina”, con sede al Giardino pubblico dei Bastioni, presso il Caffè della Rotonda, edificio progettato da Barnaba Panizza; in un inserto pubblicitario successivo il fotografo sottolinea che la felice posizione collinare e la copertura a vetrata del locale permettono un’illuminazione naturale, che consente risultati d’ alto livello anche in condizioni atmosferiche avverse. Le Lieure si specializza in ritratti e gruppi, ed esegue ritocchi all’olio e all’acquerello. Un articolo comparso un mese dopo l’apertura del suo atelier, sulla Gazzetta Piemontese, elogia l’ attrezzatissimo studio fotografico fornito di spogliatoio, caloriferi e ampi spazi espositivi e visitabili. In un articolo successivo, si informa che i “locali ad uso fotografico” erano decorati e arredati con cura ed eleganza così da soddisfare le esigenze dell’aristocrazia torinese. Probabilmente nel 1863 diventa il solo titolare dello studio, poiché fino ad allora la dicitura del suo marchio è “Le Lieure e Comp.”. La sua clientela è composta da nobili e ricchi borghesi del mondo della cultura e dello spettacolo, ma è anche uno dei ritrattisti della famiglia reale e nel 1861, in occasione dell’ Unità d’ Italia realizza un album con i ritratti di tutti i componenti del Primo Parlamento Italiano. E’ presumibilmente di questi anni il noto album con le vedute di Torino Turin Ancienne et Moderne. Nel 1870 il suo studio si trasferisce in via della Rocca 8 e nello stesso anno si sposta a Roma, seguendo i Reali e il Parlamento. Lo studio di Torino viene ceduto ai fratelli Bernieri e diretto da Alessandro Pasta. Antecedenti alla sua partenza sono i ritratti colorati eseguiti durante il ballo in costume dei duchi d’Aosta. Tornerà a Torino in occasione della mostra del 1872 dove è premiato con diploma di primo grado per alcuni ritratti e per essere stato promotore della fotogliptia. Negli anni romani le sedi del suo studio sono in piazza Mignanelli, in piazza di Spagna 23-25, e in via del Mortaro 19. Nel 1880 rileva i negativi e gli stabilimenti del fotografo romano Henry Zinsler. Nel 1881 partecipa all’Esposizione Industriale di Milano dove ottiene una medaglia di bronzo per una serie di ritratti in costume realizzati con la tecnica ai sali d’ argento e per foto di gruppi eseguiti alla gelatina bromurata. Nel 1890 a Roma espone ritratti femminili dell’aristocrazia dell’ epoca tra cui platinotipie e smalti. Alla sua morte la moglie vende tutto al fotografo livornese Bettini.
Il giorno di Natale del 1861 inaugura il suo primo studio la “Fotografia Parigina”, con sede al Giardino pubblico dei Bastioni, presso il Caffè della Rotonda, edificio progettato da Barnaba Panizza; in un inserto pubblicitario successivo il fotografo sottolinea che la felice posizione collinare e la copertura a vetrata del locale permettono un’illuminazione naturale, che consente risultati d’ alto livello anche in condizioni atmosferiche avverse. Le Lieure si specializza in ritratti e gruppi, ed esegue ritocchi all’olio e all’acquerello. Un articolo comparso un mese dopo l’apertura del suo atelier, sulla Gazzetta Piemontese, elogia l’ attrezzatissimo studio fotografico fornito di spogliatoio, caloriferi e ampi spazi espositivi e visitabili. In un articolo successivo, si informa che i “locali ad uso fotografico” erano decorati e arredati con cura ed eleganza così da soddisfare le esigenze dell’aristocrazia torinese. Probabilmente nel 1863 diventa il solo titolare dello studio, poiché fino ad allora la dicitura del suo marchio è “Le Lieure e Comp.”. La sua clientela è composta da nobili e ricchi borghesi del mondo della cultura e dello spettacolo, ma è anche uno dei ritrattisti della famiglia reale e nel 1861, in occasione dell’ Unità d’ Italia realizza un album con i ritratti di tutti i componenti del Primo Parlamento Italiano. E’ presumibilmente di questi anni il noto album con le vedute di Torino Turin Ancienne et Moderne. Nel 1870 il suo studio si trasferisce in via della Rocca 8 e nello stesso anno si sposta a Roma, seguendo i Reali e il Parlamento. Lo studio di Torino viene ceduto ai fratelli Bernieri e diretto da Alessandro Pasta. Antecedenti alla sua partenza sono i ritratti colorati eseguiti durante il ballo in costume dei duchi d’Aosta. Tornerà a Torino in occasione della mostra del 1872 dove è premiato con diploma di primo grado per alcuni ritratti e per essere stato promotore della fotogliptia. Negli anni romani le sedi del suo studio sono in piazza Mignanelli, in piazza di Spagna 23-25, e in via del Mortaro 19. Nel 1880 rileva i negativi e gli stabilimenti del fotografo romano Henry Zinsler. Nel 1881 partecipa all’Esposizione Industriale di Milano dove ottiene una medaglia di bronzo per una serie di ritratti in costume realizzati con la tecnica ai sali d’ argento e per foto di gruppi eseguiti alla gelatina bromurata. Nel 1890 a Roma espone ritratti femminili dell’aristocrazia dell’ epoca tra cui platinotipie e smalti. Alla sua morte la moglie vende tutto al fotografo livornese Bettini.
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In archivio dal
23-02-2015