CROCE Giovanni (Gianni)
Lodi, 14.04.1896 - Piacenza, maggio 1981
Figlio di Anna Ferippi e Giuseppe Croce, dopo le elementari frequenta le scuole serali di indirizzo tecnico, studiando disegno sotto la guida dell’architetto Maisetti.
Intorno al 1909, quando ancora sta studiando, viene assunto come aiutante nello Studio Fotografico di Giuseppe Marchi situato in Corso Vittorio Emanuele 11 a Lodi.
Nel novembre del 1915 è chiamato alle armi: il suo foglio matricolare indica “professione fotografo”, tuttavia il giovane viene assegnato a un reparto Fotoelettriche del Genio Ferrovieri di Torino. Più tardi è trasferito in zona d’operazioni, a Castelvecchio (vicino a Verona), dove gli viene affidata la direzione del laboratorio fotografico della I Armata e l’organizzazione del servizio fotografico di documentazione degli impianti militari. Dopo essere stato nominato sergente viene congedato nel dicembre 1919 e torna a Lodi.
Nel 1921 si trasferisce con la sorella Giuseppina a Piacenza dove, grazie a un prestito concessogli dal padre, rileva uno studio fotografico in Corso Vittorio Emanuele 98.
Croce si specializza nei ritratti femminili e in quelli di militari.
Nel 1925 lo Studio Croce si trasferisce nell’edificio accanto, al numero 96.
Nell’ottobre del 1926 Croce esordisce come pittore, esponendo alcune opere a una mostra di artisti piacentini.
Nel 1927 sposa Carla Arata, sorella dell’architetto piacentino Giulio Ulisse Arata e dell’arcivescovo Antonino Arata, Nunzio Apostolico del Vaticano.
Nel 1929 il fotografo si avvicina al movimento del Secondo Futurismo tramite l’amico Oswaldo Bot, pittore e sculture legato a Marinetti, e un anno dopo inizia una serie di “composizioni” fotografiche liberamente inspiratesi al Futurismo.
Negli stessi anni in cui porta avanti la sperimentazione nell’ambito della “fotografia futurista”, Croce si afferma come ritrattista principe della “buona società” e come fotoreporter ufficiale della città.
Il suo Studio diviene un ritrovo di artisti e letterati.
Dalla metà degli anni Trenta il fotografo si allontana progressivamente dal movimento marinettiano; continua comunque a realizzare “composizioni” gratuite, muovendosi però in altre direzioni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale è richiamato alle armi; nel primo scorcio dell’evento bellico si fa conoscere nuovamente come pittore esponendo ad alcune mostre (a Piacenza nel 1942).
Dopo l’8 settembre 1943 e l’occupazione tedesca, Croce matura un atteggiamento di opposizione al fascismo giungendo a criticare pubblicamente il regime. Nel 1944 viene arrestato perché accusato di “disfattismo” e incarcerato assieme ad altri concittadini sospettati di attività antifasciste.
Mentre si trova in carcere, la sua famiglia è sfollata a Bettola, che è stata occupata dai partigiani. È il periodo in cui i prigionieri politici vengono prelevati dai tedeschi e deportati in Germania; l’architetto Arata interviene facendo pressioni sul prefetto affinché venga evitata al cognato questa sorte; è così che il fotografo viene rilasciato e può raggiungere la famiglia nella località di collina.
Il giorno della Liberazione di Piacenza, Croce fotografa le formazioni partigiane che sfilano per le vie della città.
Nel dopoguerra Croce abbandona il Ritratto per la “fototessera” e si dedica soprattutto alla foto di cronaca.
Negli anni ’60 torna a realizzare “composizioni” gratuite servendosi anche del fotomontaggio. Nel 1966 viene allestita a Piacenza una grande mostra dedicata a Croce fotografo.
Croce lascia l’attività nel 1976, ma continuerà fino al 1980 a collaborare con i nuovi titolari dello Studio, Maurizio Cavalloni, suo allievo, e Franco Pantaleoni
Partecipazioni a mostre fotografiche e riconoscimenti:
• Mostra di Fotografia Artistica, Cremona, 1925. Medaglia d’argento di I grado.
• Primo “Salon” Italiano d’Arte Fotografica Internazionale, Torino, 1926. Ammesso a pieni voti.
• Esposizione di Torino, Mostra dei Mastri d’Arte Fotografica, 1928. Ammesso a pieni voti.
• I Esposizione Nazionale dell’Alto Adige, Bolzano, 1929. Medaglia d’argento.
• Primo Concorso Fotografico Nazionale, Roma, 1930. 9° classificato nella sezione “ritratto”; medaglia di bronzo.
• IV Fiera campionaria di Tripoli (I Rassegna Internazionale in Africa), 1920. Medaglia d’oro.
• Prima Biennale Internazionale d’Arte Fotografica – Sezione Futurista, Roma, 1932. Diploma d’onore.
• I Sagra di Piacenza, Mostra di Fotografie Artistiche e Studi fotografici, 1938. Medaglia d’oro.
• Mostra fotografica dell’Ente Provinciale per il Turismo, Piacenza, 1959. Medaglia d’oro e Trofeo del Ministero del Turismo.
• Mostra fotografica dell’Ente Provinciale per il Turismo, Piacenza, 1960. Trofeo fuori concorso dell’E.P.T.
• “40 anni di vita piacentina nelle fotografie di Gianni Croce pittore e fotografo”, mostra personale organizzata dall’Ass. “Amici dell’Arte”, E.P.T. e Ass. fotografi piacentini, Piacenza, 1966.
• “Gianni Croce pittore e fotografo”, mostra personale, Salone Amici dell’Arte, Piacenza, 1975.
• Mostra al Dipartimento Italiano dell’Università di Liverpool, 1976.
• “Photographie futuriste Italienne 1911-1939”, Musée d’Art Moderne, Paris, 1981-82.
• “Fotografia Futurista” – Galleria d’arte Seibu – Ikebukuro (Tokio), 1987.
• “Mostra del centenario 1896-1996”, mostra personale antologica organizzata dalla Galleria Braga, Piacenza, 1996.
• “Ritratti degli anni ‘30”, mostra personale organizzata dalla Galleria Biffi Arte, Piacenza, 2010-11.
• “Italian Futurism 1909-1944 Reconstructing the Universe”, presso il Guggenheim di New York, ricordato in una gigantografia dell’Italia per i risultati conseguiti negli anni ’30, New York, 2014.
Onorificenze:
• Cavaliere della Corona d’Italia, 1932.
• Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, 1959.
• Commendatore al Merito della Repubblica Italiana, 1968.