GRAMAGLIA Maggiorino (Vittorino)
(Torino, 12.09.1895 - 15.04.1971)
Fotografo professionista attivo a Torino dal 1925 circa al 1960. Personalità eclettica, bibliofilo e impegnato anche in campo sindacale. Gramaglia era solito porre sul retro delle sue immagini un timbro a inchiostro che riportava, unitamente al suo indirizzo, anche la data dello scatto. Possiamo accertare quindi che dal 1930 al 1941 risulta operante in piazza Castello 26 e solo dal 1942 al 1960 in piazza Castello 9. Amico di Fillia aderisce al Futurismo nel 1926; nel 1929 organizzano a Torino, insieme a Pozzo e Diulgheroff, la “Centrale futurista” occupandosi prevelentemente del settore inerente la fotografia decorativa e pubblicitaria. Prende parte inoltre, nel 1931, all’organizzazione della Mostra Sperimentale di Fotografia Futurista tenutasi a Torino. Nel 1932 realizza insieme a Fillia alcuni ritratti di Marinetti ed è presente nella Mostra della Fotografia Futurista tenutasi a Trieste. Quasi esclusivamente dedito al ritratto in studio, ma vivace sperimentatore, utilizzerà, nella sua produzione futurista in particolare, la tecnica del fotomontaggio e l’uso dell’immagine anche in negativo, sovrapponendo spesso più negativi. Il suo celebre autoritratto, rielaborato con l’ausilio del fotomontaggio e del negativo, Spettralizzazione dell’Io, realizzato nel 1931, sarà utilizzato da Gramaglia come marchio-simbolo della sua produzione dal 1931 al 1946 circa. Le sue immagini, spesso ironiche, non sono mai convenzionali, anche le fotografie meno sperimentali su committenza; sovente il soggetto perde la centralità nella composizione ed è associato ad oggetti e arredi di chiaro gusto decò e ad interventi geometrici costruiti ad arte dal fotografo sull’immagine stessa.